venerdì 24 settembre 2010

"Nacquero contadini, morirono briganti"

"Nacquero contadini, morirono briganti"
Stefano Donno
da La Repubblica - Bari.it - LIBRI Parole e dintorni

Capone Editore è una casa editrice specializzata in storia del Salento, del Mezzogiorno d’Italia e Cartografia. Beppe Severgnini, nel suo “Italiani con la valigia” (Rizzoli, 1999) , scriveva “Lorenzo Capone sostiene che Lecce e il Salento, se corteggiassero un turismo più sofisticato (arte, cultura, cucina), potrebbero attirare visitatori tutto l’anno, e diventare il giardino d’Europa.”. Dunque questa azienda editoriale è dotata di un catalogo di grande qualità nel quale vengono sviluppati i diversi aspetti della cultura etno/antropologica del territorio salentino, dalla preistoria ai giorni nostri, grazie al contributo di storici e studiosi di rilievo sia indipendenti che appartenenti al mondo universitario. Vi troviamo allora non solo libri fotografici, libri d’arte, di storia, d’architettura ma anche una nutrita sezione di testi dedicati al tema del Brigantaggio e della Storia del Mezzogiorno.

Faccio riferimento da subito alla collana dell’editore salentino “Carte scoperte, storie e controstorie” che ripropone testi storici e opere di narrativa, accogliendo inoltre approfondimenti, sfumature e ipotesi sia che toccano la Storia da un punto di vista macroscopico sia che lambiscono zone d’ombra della nostra cultura storica. In questa collana hanno visto la luce volumi come “Cento anni di Brigantaggio” di Alexandre Dumas, oppure “Il mistero del brigante” di Gianni Custodero. Ora per comprendere con cognizione di causa e con pienezza il brigantaggio post/unitario meridionale, liberandolo da ogni fumosità ideologica, occorre immergersi nel mondo contadino che ne è il substrato culturale e sociale.

Di recente pubblicazione per Capone editore, il libro “Nacquero contadini, morirono briganti” di Valentino Romano con prefazione di Paolo Zanetov. Le storie riportate – frutto di un recupero attento e paziente in anni e anni di scavi archivistici – aprono uno spaccato interessante, spesso inedito e insolito, su questo mondo nel quale convivono e si scontrano tutti insieme cafoni e gentiluomini, idealisti e profittatori, eroi tragici, avventurieri di sempre, briganti e soldati, vittime e carnefici, giudici e giudicati, carnefici e condannati, clero avido e monarchia intrigante: ombre di un Sud, palco di speranze, di illusioni e di delusioni sul quale, dopo la dissoluzione del Regno delle Due Sicilie, va in scena la nuova Italia. Il libro con una certosina raccolta di indicazioni bibliografiche e un’attenta calibratura dei passaggi e momenti storici che si concretizza in uno stile elegante e coinvolgente, racconta di semplici e umili contadini le cui vicende aiutano a capire il brigantaggio postunitario e la vera storia dell’Unità d’Italia.

Scrive la brava Monica Mazzitelli nella postfazione al volume: “Briganti, li chiamiamo, come oggi chiamiamo altra gente “clandestini”: nomi comodi per allontanare da noi, di uno o cento passi, il desiderio disperato di sopravvivenza, o se possibile di una vita dignitosa, una vita senza troppe paure, a cui ci si possa un pochino aggrappare. In queste pagine ci sono dolore e leggerezza insieme, crudeltà e amore: c’è umanità e disumanità come antinomia della stessa essenza: quella della realtà fatta di carne, delle sue pulsioni. C’è la sottomissione delle donne, spesso vendute, il sopruso sul povero, la vendetta sul ricco, la furbizia che si ritorce contro chi crede di poter strappare un salvacondotto alla fortuna”. Un libro utile, forse prezioso, forse necessario per capire gli intrecci e gli incroci di questo sud del sud del mondo!

Nacquero contadini, morirono briganti – di Valentino Romano (Capone, 2010, 144 pagine, 10 euro)

Nessun commento:

Posta un commento