Briganti e pellirosse
A cura di Sergio Mura
Mi sono accostato alla lettura di questo libro con curiosità, ma anche con un pizzico innegabile di diffidenza per via di qualche remora personale a spostarmi dal genere western a tutto tondo, senza alcuna contaminazione.
Ebbene, sono rimasto piacevolmente sorpreso. L’accostamento che l’autore ci propone dei briganti del mezzogiorno italiano con gli indiani americani va oltre la similitudine, altrove evocata e lasciata frettolosamente, tra la colonizzazione del Sud dello stivale e quella del continente nord-americano, tra la resistenza armata dei briganti e quella dei guerrieri Apache e delle bellicose tribù delle pianure del nord-ovest.
L’autore, il bravissimo Gaetano Marabello, parte da subito con l’analisi dei termini: briganti e pellirosse. In entrambi, coniati dalla parte vittoriosa, denotano una buona dose di razzismo.
Il libro, dunque, affronta le possibili analogie tra un genocidio umano e culturale quasi completo (degli indiani) ed uno solo avviato ma non portato a termine (dei popoli del meridione).
Due popolazioni – tra loro lontanissime – del nostro pianeta, l’una con archi e frecce, l’altra con doppiette e forconi entrambe con le unghie e con i denti, combattono una medesima guerra in difesa del “poco” che hanno: il territorio, la patria, la famiglia, la religiosità, la cultura e le tradizioni, la normalità del proprio quotidiano. Ciascuna ignora completamente l’esistenza dell’altra. Briganti e Indiani mai hanno incrociato le loro vicende, tuttavia – e senza averne precisa cognizione – appartengono alla medesima nazione: “i Sud del mondo”.
In conclusione possiamo dire che il libro è un ottimo libro, anche per noi appassionati di storia del west che possiamo tuffare le nostre conoscenze in un mondo con il quale l’autore ha ravvisato importanti analogie.
Ebbene, sono rimasto piacevolmente sorpreso. L’accostamento che l’autore ci propone dei briganti del mezzogiorno italiano con gli indiani americani va oltre la similitudine, altrove evocata e lasciata frettolosamente, tra la colonizzazione del Sud dello stivale e quella del continente nord-americano, tra la resistenza armata dei briganti e quella dei guerrieri Apache e delle bellicose tribù delle pianure del nord-ovest.
L’autore, il bravissimo Gaetano Marabello, parte da subito con l’analisi dei termini: briganti e pellirosse. In entrambi, coniati dalla parte vittoriosa, denotano una buona dose di razzismo.
Il libro, dunque, affronta le possibili analogie tra un genocidio umano e culturale quasi completo (degli indiani) ed uno solo avviato ma non portato a termine (dei popoli del meridione).
Due popolazioni – tra loro lontanissime – del nostro pianeta, l’una con archi e frecce, l’altra con doppiette e forconi entrambe con le unghie e con i denti, combattono una medesima guerra in difesa del “poco” che hanno: il territorio, la patria, la famiglia, la religiosità, la cultura e le tradizioni, la normalità del proprio quotidiano. Ciascuna ignora completamente l’esistenza dell’altra. Briganti e Indiani mai hanno incrociato le loro vicende, tuttavia – e senza averne precisa cognizione – appartengono alla medesima nazione: “i Sud del mondo”.
In conclusione possiamo dire che il libro è un ottimo libro, anche per noi appassionati di storia del west che possiamo tuffare le nostre conoscenze in un mondo con il quale l’autore ha ravvisato importanti analogie.
Autore: Gaetano Marabello
Editore: Capone Editore
Pagine: 144
Rilegatura: Brossura leggera
Dimensioni: 15 cm x 21 cm
Pregi: Ottimo saggio. Ottimamente documentato e preciso
Prezzo: Euro 12,00
tratto dal link: http://www.farwest.it/?p=12275