martedì 22 novembre 2011

Sabato 26 novembre a Villa Castelli di Brindisi, sarà presentato "Briganti e pellirosse" di Gaetano Marabello


Sabato 26 novembre a Villa Castelli di Brindisi,
sarà presentato Briganti e pellirosse di Gaetano Marabello


Sarà presentato sabato 26 novembre alle ore 18,00, a Villa Castelli (Brindisi) presso la Sala Consiliare, in Piazza Municipio, il volume di Gaetano Marabello
Briganti e pellirosse, recentemente pubblicato dalla Capone Editore.

La presentazione, organizzata dall’associazione “Settimana dei Briganti – l'altra storia” di Villa Castelli, si inserisce nell’ambito delle manifestazioni I sabati briganteschi.
Introduce la serata, coordinata da Rocco Biondi, Vito Nigro. Dopo il saluto dell’editore Lorenzo Capone e la presentazione di Valentino Romano, direttore della collana “Carte scoperte - Storie e controstorie”, si svolgerà l’incontro con Gaetano Marabello, autore di Briganti e pellirosse.
Concluderà Agostino Abbaticchio, illustrando le finalità del marchio “Nato brigante”.
Ulteriori informazioni sul sito www.settimanadeibriganti.it

Il libro
Nei saggi, che trattano le vicende legate al Regno delle Due Sicilie e al brigantaggio, capita di trovare spesso riferimenti allo sterminio degli Indiani d’America. Accostamento quasi scontato, giacché ad evocarlo sta la parabola stessa di briganti e pellirosse, impegnati in una lotta senza quartiere e senza speranza contro un invasore che aveva identiche radici ideologiche. I pellirosse sono stati sempre dipinti nel peggiore dei modi dal western hollywoodiano classico. La loro storia, invece, lascia spazio a scoperte insospettate.
Chi penserebbe mai che guerrieri così indomiti nutrissero per la suocera tanto rispetto da correre a nascondersi per non incrociarne il cammino? O che si gettassero gioiosamente a terra ogni volta che tornavano nel punto esatto in cui erano venuti alla luce? O che amassero la famiglia al punto da preferirla ad ogni altra ricchezza (conta non ciò che hai, ma chi hai)? E questo per non dire del coraggio dimostrato contro chi voleva sottometterli ad ogni costo per un puro calcolo di potere. Comportamenti fatti annegare volutamente nell’oblio oppure dipinti unicamente a tinte fosche. Ed ecco allora che il destino dei nativi americani va a incrociarsi con quello di altri vinti della storia, i briganti.
Cimentandosi nell’approfondimento del tema solo sfiorato da altri autori, Gaetano Marabello spiega come siano andate le cose nelle terre dell’ex Regno napoletano e nell’Apacheria. In questa ricerca di punti di contatto, traspare senza infingimenti la simpatia verso chiunque combatte per la sua terra, la sua famiglia, la sua religione, la sua cultura. Come, appunto, briganti e pellirosse.

giovedì 10 novembre 2011

Il 19 novembre a Cagliari, sarà presentato Antichi popoli del Mediterraneo di Pierluigi Montalbano


Il 19 novembre a Cagliari, sarà presentato
Antichi popoli del Mediterraneo
di Pierluigi Montalbano

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Sarà presentato presso il Chiostro di San Francesco in Corso Vittorio Emanuele a Cagliari, sabato 19 novembre prossimo alle ore 18,00, il volume di Pierluigi Montalbano, Antichi popoli del Mediterraneo. Pelasgi, Minoici, Haou Nebout, Micenei, Kepthiou, Egizi, Hyksos, Filistei, Sherden, recentemente pubblicato dalla Capone Editore di Lecce.
Introdurrà la serata l’ingegnere Edoardo di Siena, saranno presenti l’autore e l’editore.

Il libro
All’indomani dello scioglimento dei ghiacci dopo l’ultima glaciazione, intorno ai 15 - 10mila anni addietro, lungo il bacino del Mediterraneo crebbero le prime civiltà delle quali, mancando documenti scritti, abbiamo a disposizione quanto ci è rimasto di monumentale e quanto è emerso dalla ricerca archeologica.
In 160 pagine l’autore, sardo di Cagliari, studioso di preistoria e protostoria, ci dà un quadro puntuale dei primi passi che fanno gli uomini del neolitico che da cacciatori diventano agricoltori, stanziandosi così lungo i corsi d’acqua delle aree temperate adatte alla produzione agricola; dei contatti che riuscivano a stabilire attraverso il mare; degli strumenti che utilizzavano per sopravvivere, dell’uso della selce e dell’ossidiana, della necessità di creare luoghi di culto dove pregare e ringraziare la “Dea madre” che modellavano grassa e molto pingue.
Dopo millenni, con la scoperta del rame prima, del bronzo e del ferro successivamente, l’uomo fa passi da gigante: dalla capanna passa alla costruzione delle prime realtà urbane, e intanto scopre la scrittura come strumento di memoria prima, di comunicazione dopo. In questo eccellono i Fenici, gli Egiziani, i Cretesi e i Micenei. Siamo però già in perioo storico. Le grandi civiltà sono, ormai, una grande realtà.

lunedì 7 novembre 2011

Pasquale Ardito, Il brigante gentiluomo. Nicola Morra, il Robin Hood del Sud, a cura di Antonella Musitano, prefazione di Valentino Romano, Capone Editore, Lecce 2011


Pasquale Ardito, Il brigante gentiluomo. Nicola Morra, il Robin Hood del Sud,
a cura di Antonella Musitano, prefazione di Valentino Romano, Capone Editore, Lecce 2011
Pagine 144 - € 12,00 - ISBN:978-88-8349-155-9

IL LIBRO
Nel 1896 Pasquale Ardito pubblicava Le avventure di Nicola Morra – ex bandito di Cerignola.
Il ritratto che ne viene fuori è una sorta di biografia romanzata in cui convivono due anime:  quella del Morra bandito e quella del Morra gentiluomo.
Ed in effetti Nicola Morra, che nel 1896 era ancora vivo, è stato tutto questo: il trasgressore ribelle che combatte un sistema che giudica iniquo ed oppressivo, ma anche il benefattore degli umili, degli oppressi, dei poveri e diseredati; fuorilegge e mito nello stesso tempo.
Sullo sfondo, il Sud in un periodo difficile e tormentato della sua storia, nel passaggio dal Regno delle Due Sicilie alla difficile Unità.
Ripubblicare oggi la storia di Nicola Morra, è un’occasione per “rileggere” e valutare, con animo pacato e sereno, ad oltre un secolo di distanza, aspetti importanti della nostra storia passata… ma anche presente; ed è anche occasione per constatare - ancora una volta - come le passioni e i sentimenti non hanno un’età o un periodo di riferimento, ma appartengono all’uomo in quanto tale. 
 
LA CURATRICE
Antonella Musitano, calabrese d’origine e pugliese d’adozione, è docente di materie letterarie a Santo Spirito (Ba). Impegnata nello studio della storia del Sud con particolare riferimento al periodo pre e postunitario, ha pubblicato studi e ricerche d’archivio su aspetti particolari e originali del territorio in cui vive. Recentemente ha dato alle stampe - con Adele Pulice - Il Sud prima dell’Unità d’Italia tra storia e microstoria – 1848: Massoni e Carbonari a Santo Spirito.

LA COLLANA
Carte scoperte, storie e controstorie ripropone testi storici e opere di narrativa; ospita saggi canonici e in controtendenza; accoglie approfondimenti, sfumature e ipotesi alternative; dà voce ad episodi e personaggi locali, nella convinzione che la Storia “maggiore” altro non sia se non l’insieme e il prodotto di tante storie “minori”.

giovedì 3 novembre 2011

Il 4 novembre a Bari, sarà presentato da Clara Gelao “I luoghi dell’archeologia” di Lorenzo Capone


Sarà presentato a Bari, venerdì 4 novembre, nel quadro della VIII Rassegna “Building Apulia: costruendo l’identità pugliese”, organizzata dal Servizio Biblioteca e Comunicazione istituzionale del Consiglio Regionale della Puglia, il volume “I luoghi dell’archeologia” di Lorenzo Capone, edito dalla omonima casa editrice leccese. A presentare il volume sarà Clara Gelao, storica dell’arte, direttrice della Pinacoteca Provinciale di Bari.
Il volume racconta, con agili schede e significative fotografie, di alcuni siti archeologici magnogreci e romani presenti nell’Italia meridionale continentale.
Si tratta di luoghi che, nonostante siano ancora oggetto di studio, sono da molto tempo meta di milioni di visitatori che amano sapere del grado di civiltà raggiunto da quei popoli che duemila anni addietro, e anche prima, abitarono il Sud.
La Puglia, la regione che le antiche popolazioni illiriche e greche incontravano per prima nei loro spostamenti verso Occidente, occupa, ma non a caso, la parte introduttiva del volume. E si parla, perciò, di Roca, che sta riservando notevoli sorprese alla ricerca archeologica; della messapica Manduria, sotto le cui mura fu uccisoArchidamo, re di Sparta, venuto in aiuto di Taranto; di Egnazia e di Brindisi, i porti dai quali partivano le legioni romane alla conquista dell’Oriente; di Canosa, la città peuceta che con il ricco materiale fittile e con gli ori e le ambre venuti alla luce dalle tombe ipogeiche ci dicono della ricchezza del luogo, crocevia di strade che collegavano l’Adriatico con il Tirreno, Otranto con Roma.

Lecce 1 novembre 2011