mercoledì 20 ottobre 2010

Quei contadini divenuti "briganti"

da LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO di Martedì 12 Ottobre

STORIA Uno spaccato del Mezzogiorno

Testo di Valentino Romano per capire come nacque l'Unità d'Italia. Postfazione di Monica Mazzitelli


Quei contadini divenuti "briganti".
Furono eroi tragici, avventurieri, soldati, vittime, giudici e carnefici.
di Gloria Indennitate

Il 'brigantaggio' fu una forma d'insurrezione politica e sociale sorta nel Mezzogiorno italiano durante il processo di unificazione dell'Italia e il primo decennio del Regno. Gli autori della resistenza erano infatti definiti, in senso dispregiativo, briganti, dai sabaudi. Secondo alcune correnti di pensiero che prendono in considerazione l'entità degli schieramenti tra loro contrapposti all'interno del nuovo Stato italiano, viene vista come una sorta di guerra civile quella che fu allora combattuta. Un'ipotesi, comunque, monto controversa.
Il titolo del libro Nacquero contadini, morirono briganti di Valentoni Romano (Capone Editore, 142 pagine, 10 euro) la dice tutta su chi erano e cosa erano i briganti. L'autore è da anni impegnato nello studio del ribellismo contadino e dalla storia del Sud. E val la pena riflettere che per comrpendere con cognizione di causa e con pienezza il brigantaggio post-unitario meridionale, liberandolo da ogni fumosità ideologica, occorre immergersi nel mondo rurale che ne è il substrato culturale e sociale. Le storie consegnate da Romano ai lettori aprono uno spaccato originale, spesso inedito e insolito, su questo mondo nel quale convivono e si scontrano tutti insieme cafoni e gentiluomini, idealisti e profittatori, eroi tragici, avventurieri di sempre, briganti e soldati, vittime e carnefici, giudici e giudicati, carnefici e condannati, clero avido e monarchia intrigante. Sono ombre di un Sud, palco di speranze, di illusioni e di delusioni sul quale, dopo la dissoluzione del Regno delle Due Sicilie, va in scena la nuova Italia.
Il libro con una certosina raccolta di indicazioni bibliografiche e un'attenta calibratura dei passaggi e momenti storici che si concretizza in uno stile elegante e coinvolgente, racconta di semplici e umili contadini le cui vicende aiutano a capire il brigantaggio postunitario e la vera storia dell'Unità d'Italia.
Monica Mazzitelli - scrittrice, filmmaker, fondatrice e coordinatrice del gruppo de "iQuindici", lettori volontari della Wu Ming Foundation - scrive in appendice al volume: "Briganti li chiamiamo, come oggi chiamiamo altra gente 'clandestini': nomi comodi per allontanare da noi, di uno o cento passi, il desiderio disperato di sopravvivenza, o se possibile di una vita dignitosa, una vita senza troppe paure, a cui ci si possa un pochino aggrappare. In queste pagine ci sono dolore e leggerezza insieme, crudeltà e amore: c'è umanità e disumanità come antinomia della stessa essenza: quella della realtà fatta di carne, delle sue pulsioni. C'è la sottomissione delle donne, spesso vendute, il sopruso sul povero, la vendetta sul ricco, la furbizia che si ritorce contro chi crede di poter strappare un salvacondotto alla fortuna".
Dedicato a chi ama la Storia del Mezzogiorno d'Italia.

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