In copertina disegno di Bruno Pagliarulo |
Pagine 128, € 10,00, ISBN:
978-88-8349-171-9
Il Libro
Ci fu un tempo durante il quale il saio e la
spada dei monaci-guerrieri rappresentarono l’estrema difesa della Cristianità
nelle contrade della Terrasanta e in quelle ai confini dell’Europa. Formidabili
e temibili combattenti in nome della Croce.
Dei Templari, dei Giovanniti, dei Teutonici
tutti ormai ne conoscono a grandi linee le vicende, ma vi erano anche altri
cavalieri che non furono da meno nel coraggio e nel sacrificio. Di quest’ultimi
tratta il libro nel tentativo, non celato, di trarli dall’oblio.
Si spazia dai cavalieri dal bianco mantello
dell’Ordine di Santa Caterina, posti a sempiterna scorta delle piste
sinaitiche, ai monaci-guerrieri dell’Ordine del Fuoco Sacro o di Sant’Antonio
Abate, la cui veste nera è caricata da una croce tatuata di colore azzurro sul
lato sinistro; alla storia millenaria di una commanderia di quest’ultimi in una
comunità dell’Italia meridionale; al Tau combattente degli uomini d’arme della Confrérie
de Monseigneur Saint Antoine de Bar- befosse.
Dall’Ordine dei Monaci Bianchi e delle loro
fondazioni ospitaliere nel nome di una delle “sette Madonne napolitane”, la
Materdomini, ai cavalieri di San Giacomo della Spada, che si battono e muoiono
alla grande per la salvezza dell’anima loro e a maggior gloria del loro Celeste
Patrono. Dalla fascinosa Nobile Compagnia del Nodo d’Amore, i cui cavalieri
possono riannodare il nodo soltanto visitando, da umili pellegrini, il Santo
Sepolcro, ai cavalieri dell’Ordine degli Argonauti di San Nicola con insegna
una navicella nel mare in burrasca, a significare la fortitudo della loro fede
di milites cristiani in mezzo al mare tempestoso dei destini umani.
Il libro tratta anche diffusamente delle
misteriche origini dei Cavalieri del Tempio e soprattutto del loro fondatore,
Ugone dei Pagano, di cui si rivendica puntigliosamente e orgogliosamente la
nazionalità italiana. Ampio capitolo poi sulla marineria al tempo dei Templari,
di cui quella di Puglia, con i suoi strategici porti d’imbarco verso la
Terrasanta e con le sue consuetudini e ordinamenti marittimi anteriori a quelli
delle Tavole amalfitane, ne rappresenta la punta di diamante per tutto il tempo
medievale.
L’Autore
Orazio Ferrara (1948), nato a Pantelleria
(Tp), vive in provincia di Salerno. Già responsabile della Biblioteca Co-
munale della Città di Sarno, scrittore e saggista, ha pubblicato con l’editore
Capone Sud. Storie di lazzari, sanfedisti, briganti e separatisti (2010),
La navigazione nel mondo antico (dai Cretesi agli Etruschi) (2011), Addio
Sud. O briganti o emigranti (2012).
Numerosi i volumi pubblicati con altri
editori. Tra i più recenti ricordiamo Fronte dell’Est. Gli italiani in
Russia (2012), Italiani nelle guerre d’Africa (2012), La
marineria dell’isola di Pantelleria in epoca moderna (2012), Gli assi
dei sommergibili nella Seconda guerra mondiale (2012), Pelle di marinai (2013).
Ha curato il volume di Giuseppe Ferrara Memorie di un 2° Capo della Regia
Marina, con il saggio aggiuntivo “La resa di Pantelleria. Storia di un
enigma” (2011).
È redattore dei periodici locali “La Voce ed
Eventi”, collabora a diverse riviste a diffusione nazionale, tra cui “L’Al-
fiere”, “Due Sicilie”, “Agorà”, “Storia in Rete”, “La Grande Guerra”, “Storia
del Novecento”, “Eserciti nella Storia”, “Aerei nella Storia”, “Santini &
Similia”, “Cronache Medievali”. Numerosi siti internet di storia pubblicano
suoi con- tributi. Fondatore del Centro Studi di Storia, Archeologia e Araldica
I Diòscuri.
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