lunedì 4 febbraio 2013

PUGLIA BIZANTINA /// Recensione di Fabio A. Grasso apparsa su "Paese Nuovo"


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I santi, venivano dal mare
Un “percorso pugliese” fatto di paesaggi, architetture, dipinti e sculture
Nino Lavermicocca, “Puglia Bizantina. Storia e cultura di una regione
Mediterranea (876 – 1071)”, Capone editore 2012

Di Fabio A. Grasso







Un libro di storia è sempre un viaggio alla ricerca di un tempo perduto ed è sempre un tassello in più nella costruzione di quello che è “il libro di storia” per eccellenza, presente nelle nostre teste ma mai scritto e mai lo sarà perché, scritto, non deve esserlo.
Quello che abbiamo definito è, per sommi capi, il codice nascosto del leggere e dello scrivere che aumenta il suo fascino nel momento in cui un racconto ed il libro che lo contiene, si rivolge alla storia di una terra, di un popolo ed è fatto di immagini.
Nino Lavermicocca, ha pubblicato, recentemente per Capone Editore il volume Puglia Bizantina / Storia e cultura di una regione mediterranea (876 – 1071). L’autore ha affrontato con chiarezza espositiva un argomento, quello della presenza bizantina in Puglia, fondamentale per la storia di questo territorio, per la sua comprensione anche nelle propaggini più moderne e contemporanee.
Il volume si divide in due sezioni: la prima dal titolo “Una storia avvincente: dall’esarcato di Ravenna al Catapanato di Bari”; la seconda, dal titolo: “Fragmenta: le tracce sparse di Bisanzio nelle città e nelle campagne”. Chiude la bibliografia a cura di Stefano Lavermicocca.
Le immagini, a colori ed in bianco e nero, si affiancano al testo creando un “percorso pugliese” fatto di paesaggi, architetture,
dipinti e sculture. L’autore fa trascorrere alcuni minuti nel pretorio bizantino di Bari, ad Otranto, a Carpignano, Giurdignano, Poggiardo, Vaste, Muro Leccese, Nardò, Lecce, Gallipoli, Taranto, “La piccola Costantinopoli” ovvero Brindisi, Oria con la sua cittadella di Jahvè, San Vito dei Normanni, Fasano. E poi, a Monopoli, Bari, Bitonto, Giovinazzo, Trani, Canne, Canosa,
Altamura, Gravina con la sua “valle di Dio”; ed ancora più a Nord fino alla terra dei Catapani (Catapanata). Si scopre, così, leggendo, fra un rigo e l’altro una Puglia multietnica dove convivevano Arabi, Armeni, Ebrei, una terra con una mano tesa verso l’Oriente e Costantinopoli, e l’altra verso Roma e l’Occidente; una terra dove i santi venivano dal mare e dove le immagini sacre, seppure colme delle loro ieraticità distaccata sembravano riempirsi di una calda umanità. Questa ieraticità è ancora qui, fra le righe, le pagine di questo libro, fra le pieghe delle nostre storie passate, presenti e future.


Link correlati:
Nino Lavermicocca, "Puglia bizantina. Storia e cultura di una regione mediterranea (876-1071)", Capone Editore 2012

PUGLIA BIZANTINA // Recensione di Marilena di Tursi, apparsa sul "Corriere del Mezzogiorno" di domenica 8 luglio 2012

PUGLIA BIZANTINA// Recensione di Giacomo Annibaldis apparsa su "La Gazzetta del Mezzogiorno" del 13/08/2012

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