sabato 10 maggio 2014

Il Distretto e l’editoria pugliese al Salone del libro di Torino


Il Distretto e l’editoria pugliese

al Salone del libro di Torino

TORINO, 9 MAGGIO 2014. L’editoria pugliese a confronto. È quello che è successo oggi al Salone del Libro di Torino nello Spazio Autori con l’incontro “L’Editoria pugliese racconta il territorio”. L’evento, curato dall’Associazione Pugliese Editori e della  Regione Puglia, ha rappresentato un importante momento di riflessione sulle necessità dell’impresa editoriale contemporanea, mettendo a confronto le diverse anime di questa particolare filiera produttiva.
Così, se il docente Lucio D’Abbicco ha rivendicato l’urgenza per il libro di essere protagonista della vita scolastica di ogni giorno – in modo da creare un percorso di consapevolezza per i ragazzi – l’editore Lorenzo Capone ha poi messo in luce le necessità delle imprese. In particolare, il tema della distribuzione è tornato a rappresentare il problema principe del settore, tanto da determinare il successo e la sopravvivenza di un’intera categoria.
L’intervento di Michele Casella (Vicepresidente Distretto Produttivo Puglia Creativa) ha invece puntata l’attenzione sull’esigenza di creare una reale filiera attorno alla diffusione del libro, in particolare incrociando le necessità formative con quelle di innovazione. Il Distretto, infatti, ha da poco chiuso un accordo di partenariato con le Università Pugliesi per aprire un tavolo di discussione sui bisogni formativi del nostro territorio. L’invito di Casella si è concentrato dunque sullacreazione di tavoli di concertazione a cui le aziende possano partecipare per portare al centro il loro know how e i loro bisogni.
A conclusione dell’incontro, la scrittrice Antonella Caprio ha quindi indicato la letteratura come essenziale elemento di diffusione della cultura dei singoli territori, segnalando il lavoro da operare sulla lingua e sulla sintassi per rendere al meglio le esperienza di vita (o le incursioni della fantasia) sulla carta.
Il compito del Distretto, adesso, continua proprio dai riscontri di Torino, poiché il raccordo fra formazione, aziende e istituzioni deve proseguire in maniera forte per portare a reali riscontri sulla produttività regionale.