Il Salento magico nella
“terra del rimorso”
Ci sono libri la cui
fortuna è tale da opacizzare tutto quel che li ha preceduti o
seguiti. Uno di questi testi è La terra del rimorso di
Ernesto De Martino (1961). Un gran libro, uno studio condotto sul
campo con criteri scientifici, non c'è che dire. Ma proprio la
conduzione sul campo, in presa diretta del fenomeno o di quel che di
esso era rimasto, ha trascurato testi fondamentali sull'argomento.
Federico Capone, che da anni coltiva studi di carattere antropologico
relativi al Salento, offre con questo suo libro-antologia, Viaggio
nel Salento magico (Cavallino, Capone Editore, 2013, pp. 144, Euro
10,00), alcune testimonianze importanti, a partire dai miti poetici
classici fino all'Ottocento del Nutricati-Briganti, del Gigli e del
Castromediano. Vi si leggono testi tradotti in italiano di Goffredo
di Malaterra, Alberto di Aquisgrana, Girolamo Mercuriale;
Testimonianze di George Berkeley, Antoine Laurent Castellan, Richard
Keppel Craven, Girolamo Marciano da Leverano e Giuseppe Morosi. Testi
spesso trascurati da quanti ormai considerano il fenomeno un prodotto
commerciale cultural-turistico, che fanno giustamente dire a Capone
che tradizione e tradimento sono stati confusi. Simili
testimonianze, se per un verso non aggiungono novità all'argomento,
per un altro lo liberano dall'esclusività salentina del tarantismo e
lo collocano in una dimensione più ampia del più vasto mondo del
magico. Questo, infatti, è una categoria che afferisce tutte le
latitudini, con delle costanti e delle specificità. Questo libro di
Capone ci fa conoscere di più e meglio lo specifico salentino “in
viaggio” nel suo straordinario universo del fantastico.
Recensione apparsa su
“Presenza taurisanese / Brogliaccio salentino” del Luglio-Agosto
2013 – Anno XXXI – N.257
Nessun commento:
Posta un commento