mercoledì 13 marzo 2013

PUGLIA BAROCCA /// Recensione di Mario de Marco apparsa su "Presenza Taurisanese/Brogliaccio Salentino", marzo 2013



NOTE E CRONACHE CULTURALI

Capone Editore
Puglia barocca, un saggio
di Mario Cazzato

di MARIO DE MARCO


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Accreditato studioso delle vicende storiche di Puglia, con particolare predilezione dei fenomeni artistico-architettonici, questa volta Mario Cazzato ci propone un excursus sul barocco pugliese, effettuato con rara compiutezza di sintesi. coniugando il rigore scientifico-interpretativo con l’intento divulgativo. Il volume, Puglia barocca (Capone Editore, Cavallino, 2013, pp. 135, 18,00) si dota, e non poteva essere diversamente, di un cospicuo apparato illustrativo, tratto dagli archivi di diversi autori delle foto, e ciò rende particolarmente appetibile la consultazione del testo che chiarifica non pochi aspetti dell’arte fiorita nel XVII secolo.
Il gusto barocco, che ebbe a Lecce la sua stagione feconda dalla metà del ‘600 fino al primo decennio del secolo successivo, essenzialmente con la produzione di Cesare Penna e di Giuseppe Zimbalo, in Terra d'Otranto ebbe proprie note distintive negli edifici sacri e in quelli dei privati, mentre nell' alta Puglia appare evidente l'influsso napoletano.
Ciò ci dimostra il nostro autore, quasi portandoci per mano, effettuando un’accurata analisi filologica che ci aiuta a non effettuare generalizzazioni, poiché egli dalla nascita alla conclusione del gusto architettonico-decorativo dell'arte controriformistica pone in evidenza i nessi di causalità storica, culturale, sociale e religiosa, che soprattutto a Lecce, la città chiesa, manifestarono l' esibizione della Chiesa Trionfante, ferita ma non vinta dalla riforma protestante.
Ostuni, Guglia di Sant'Oronzo
In maniera chiara e scorrevole questo studio di Mario Cazzato si offre alla lettura di tutti e ci fa capire che, al di là dei desideri della committenza, la Chiesa essenzialmente, va tenuto conto dell’estro creativo dei capo-scuola che, ovviamente influenzarono tanti costruttori nonché una miriade di sconosciuti scalpellini e decoratori che, assecondati dalla duttilità della pietra leccese, dettero sfogo al proprio estro creativo, emulandosi nelle bizzarre artificiosità e nel virtuosismo illustrativo.
Per secoli, e comunque fino ai primi decenni del secolo scorso, l'arte barocca venne stigmatizzata da studiosi stranieri e italiani, ma un’inversione di tendenza via via andò affermandosi per giungere ai nostri giorni allorché autorevoli studiosi, tra i quali Mario Cazzato, scevri da pregiudizi hanno voluto capire, più che giudicare, il fenomeno barocco, sulle cui manifestazioni si continua ancora a indagare.
Della sovrabbondanza decorativa dell’arte del XVII secolo se ne resero conto anche alcuni architetti del secolo successivo. Le situazioni storiche erano cambiate o comunque erano in evoluzione, sicché a Lecce la svolta si ebbe con Mauro Manieri (1687- 1744). Con l'Interdetto del 1711 si era notevolmente bloccata l'attività edilizia, poi nel 1743 la città subì le conseguenze del terremoto, per cui il gusto divenne misurato, si liberò degli orpelli , si affermò come rocaille diffondendosi ben presto nell' ampia provincia di Terra d'Otranto.
Questo ed altro il lettore potrà trovare nel volume di Mario Cazzato, opera non secondaria tra le tante che egli ha pubblicato e che costituisce un chiaro ed utile vademecum per chi intende capire di più sull’arte barocca.

Recensione apparsa su Presenza Taurisanese/Brogliaccio Salentino, marzo 2013, Anno XXXI – N. 254 III - Inserto cultura



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