Giuseppe De Dominicis / Capitano Black, Pietru Lau, Farfarina e Piripiernu. Raccolta antologica di brani più o meno conosciuti, a c. di Federico Capone, Capone Editore 2011
Pagine 144, € 10,00
ISBN: 978-88-8349-152-8
Pietru Lau, Farfarina e Piripiernu è una raccolta antologica di brani più o meno noti, ma tutti di difficile reperibilità, di Giuseppe De Dominicis (1869 – 1905), conosciuto anche come Capitano Black, considerato uno dei più autorevoli poeti dialettali non solo di Terra d’Otranto.
Quello che vien fuori, nel complesso, è un aspetto poco noto della poetica dedominicisiana, relativo alla critica, alla denuncia e alla protesta sociale; in maniera irriverente e caustica, il Capitano Black caratterizza negativamente il ricco e il potente (o presunto tale), e li sbeffeggia in maniera esplicita, facendo sì che, attraverso i suoi versi, la gente comune trovi una gradevole forma di riscatto.
Quello che il De Dominicis ha lasciato al Salento, oltre alla testimonianza del dialetto che si parlava all’epoca, è la dimostrazione palese di come l’arte, se foriera di messaggi sociali e non assoggettata al potente di turno, rimane viva e attuale nel tempo.
A conclusione, uno dei suoi scritti meno noti: Lu nfiernu, nell’edizione del 1893, che, all’epoca, riscosse un notevole successo.
Prima pagina di "Il Tempo politico, letterario, amministrativo" del 22/XI/1893 |
Antologia in due parti
L'antologia è suddivisa in due parti, la prima è composta da poesie tratte dalla raccolta pubblicata nel 1926. La selezione, in questo caso, non è stata facile, alla luce del fatto che il materiale pervenutoci non è poco e, in maniera forse un po’ azzardata, mi sono affidato al mio personale gusto che, spero, coincida anche con quello del lettore.
Nella seconda parte si troveranno invece scritti poco noti: poesie, un poemetto, stornelli e versi per esser cantati; nessuno di questi è compreso nell’ opera omnia del 1926 né, a quanto ne sappia, in edizioni successive.
La maggior parte di questi scritti sono ripresi da un saggio di Rino Buja apparso nel 1979 su “Rassegna salentina”; il racconto Lu ellanu e San Pietru è tratto da “Il Tempo politico, letterario, amministrativo” (Lecce, 22/XI/1893, a. I, n.47) così come dello stesso anno è Lu nfiernu.
Il poemetto a Sigismondo Castromediano scritto, come nota il Buja, “in segno di omaggio o, plausibilmente, per debito di dovere”, risale, con ogni probabilità, al 1895.
I restanti trattano temi costantemente presenti nel De Dominicis. Interessanti gli stornelli, stilati in metrica classica (quinario - endecasillabo - endecasillabo) e la canzone Ppoggiala!.
Federico Capone, classe 1974, si occupa prevalentemente di free, hip hop e storia della canzone dialettale d’autore.
Per quanto riguarda musica e tradizioni di Terra d’Otranto ha pubblicato In Salento. Usi, costumi, superstizioni (Capone Editore, 2003), Lecce che suona. Appunti di musica salentina (Capone Editore, 2004), Hip hop reggae dance elettronica (Stampa Alternativa, 2004) e curato Cesare Monte e i Canti del Salento (Kurumuny, 2009).
Suoi anche musica/musicologia-musicologia/musica (Stile manifesto #1, 2008) e Sata Terra. Una breve storia della canzone dialettale leccese da Tito Schipa ai tarantismi premeditati (2011 - consultabile su Internet).