Lorenzo Capone
Castelli
di Puglia
di mare e di terra
Arrivati in Puglia nel
XII secolo dal lontano nord-ovest della Francia come mercenari o soldati di
ventura, in cerca comunque di fortuna in una Italia meridionale occupata dai
bizantini, dai longobardi e dai saraceni, i Normanni edificarono i loro fortilizi
immediatamente fuori dai borghi e dalle città che via via conquistavano e
sottomettevano con la forza delle armi. Erano strutture molto semplici,
all’inizio, generalmente costruite su collinette, le cosiddette “motte”, idonee
alla difesa, ma anche al controllo del territorio. A pianta quasi sempre
circolare, con pochi ingressi e alti steccati, con torri angolari o inserite
lungo la cortina: si trattava di residenze largamente autosufficienti.
Se prima dei Normanni
erano stati i bizantini a creare strutture difensive nella Puglia del nord e
del nord-ovest per difendere i loro confini dai longobardi del Ducato di
Benevento, fu Federico II, dopo di loro, che costruì, molto spesso ex novo, a volte su preesistenze anche
molto antiche, complessi fortilizi nel suo vasto regno: mura imponenti intorno
alle città, torri, castrum e palatium, complessi fortificati
imponenti espressione immediata del potere.
Con l’arrivo degli
Angioini e degli Aragonesi, e successivamente degli Spagnoli, sorsero molte
torri e numerosi altri castelli, alcuni sul vecchio impianto normanno e svevo,
che fu ampliato, abbellito, arricchito di nuove strutture; altri, invece,
edificati ex novo a pianta diversa a seconda del periodo tenendo sempre
presenti le nuove tecniche di guerra che diventavano più raffinate e che, con
l’utilizzo della polvere da sparo e l’introduzione delle armi da fuoco alla
fine del Quattrocento, sconvolsero l’assetto e la struttura dei manieri e delle
opere fortificate in genere. Una sorta di rivoluzione nell’arte della guerra
che vide alcuni architetti, tra i tanti i salentini Evangelista Menga e
Giangiacomo dell’Acaya, protagonisti di questo radicale rinnovamento: per
difendersi occorrevano strutture molto più compatte rispetto alle precedenti,
più robuste e solide, molto resistenti ai colpi dei cannoni. Un’arma molto
devastante, che cambierà rapidamente il modo di fare la guerra e quello di
adattare al nuovo o di costruire le strutture difensive.
Ha al suo attivo pubblicazioni
di grande diffusione tra le quali: Puglia. Guida storica artistica e
paesaggistica; Salento. Guida storica artistica e paesaggistica e Lecce.
Guida storico-artistica tutte del 2003. Nel 2005, in abbinamento con
“Quotidiano di Puglia”, esce Lecce e il Salento. Paesaggio, storia, arte.
Itinerari turistici; nel 2006, con “La Gazzetta del Mezzogiorno”, escono,
invece, Puglia, terra e mare; Puglia, castelli e torri; Puglia,
i luoghi della fede e Puglia archeologica. Nel 2008 escono Puglia
archeologica. Dalla preistoria alla presenza romana, una edizione molto
ampliata di quella uscita in abbinamento con la “Gazzetta del Mezzogiorno”,
e Incantevole Salento.
Paesaggio, storia e arte. Nel 2009 pubblica Templi e fortificazioni in
Grecia e Magna Grecia e, nel 2011,
I luoghi dell’archeologia. Puglia Basilicata Calabria Campania e
Molise. E’ del 2012 la seconda edizione di Puglia archeologica. Dalla
preistoria alla presenza romana.
Note biobibliografiche e caratteristiche tecniche: Lorenzo Capone, Castelli di Puglia di mare e di terra, Capone Editore, Lecce 2017
Formato 17cm x 24, 128 pagine, interamente a colori
ISBN: 978-88-8349-208-2
Per acquistare l'ebook: http://digital.casalini.it/9788883492082