Ciro Pelliccio, Dai Borbone ai Savoia. Il trapasso che cambiò il volto dell'Italia.
Il trapasso dal Regno delle Due
Sicilie al Regno d’Italia, è al centro del volume di Ciro Pelliccio.
L’Autore apre questo saggio, molto
documentato, mettendo in evidenza lo stato politico ed economico dei due Regni
negli anni Sessanta dell’Ottocento per dimostrare come quello delle Due Sicilie
aveva in sé delle criticità sulle quali puntarono i Savoia per metterlo in
crisi e farlo crollare. Interessante, in questo quadro, la descrizione del
ruolo che svolsero a Torino i tanti esuli napoletani i quali riuscirono a far
maturare nel ceto politico, intellettuale e militare piemontese un giudizio
molto negativo sull’intero Mezzogiorno. Se, infatti, per il Farini il Sud era
“Affrica... e che i beduini son fior di virtù civile” e per Massimo D’Azeglio
“la fusione con i napoletani era come mettersi a letto con un vaiuoloso”, non
poteva mancare chi, come Lombroso e i suoi seguaci, volendo dare una base
scientifica alla propaganda dei Savoia, spiegava il brigantaggio come fenomeno
puramente delinquenziale, che, come tale, andava combattuto. Di qui,
ovviamente, le fucilazioni di massa, gli stupri, il terrificante taglio della
testa ai briganti e l’efferato attacco dei soldati piemontesi, su ordine del
Cialdini, a Pontelandolfo e Casalduni, con la scena infernale di uomini arsi vivi nel fuoco della propria casa, colpi di baionetta a chi
tentava la fuga, cariche, urla, gemiti di uomini, donne, bambini.
Purtroppo si era capito ben poco della storia del Sud, anche da parte dei
tanti intellettuali meridionali che, rifugiatisi nei salotti degli
aristocratici palazzi sabaudi, soffiarono sul fuoco perché si conquistasse
il Mezzogiorno in nome dell’unità nazionale. Fu quella, invece, come ormai sostiene gran parte della storiografia,
un’aggressione premeditata e studiata a tavolino, una co-lonizzazione
selvaggia a vantaggio della economia del nord del nostro paese.
CIRO PELLICCIO vive a Casoria e da
molti anni si occupa del Mezzogiorno borbonico.
Nel 2004 esordisce con “Il Regno delle
Due Sicilie 1806 - 1860. Analisi della struttura economica e sociale” (Carabba Editore), dove affronta il
tema delle modifiche socio-demografiche della società meridionale dopo
l’eversione della feudalità. Nel 2005 pubblica “Teoria e prassi rivoluzionaria
nel Regno di Napoli alla fine del XVIII secolo” (Grauss Editore), una analisi
sulle differenze tra la Rivoluzione francese del 1789 e quella napoletana del
1799. Nel 2007 “Afragola tra feudalesimo e capitalismo (Uniservice Editore) e,
come coautore, “Il ponte del diavolo sul fiume Sele”; nel 2009 “La rivoluzione
borghese italiana” (CCSS Editore di Eboli); nel 2012 “L’eversione della
feudalità nel Regno delle Due Sicilie” (Arduino Sacco Editore) nel quale mette
in evidenza il cambiamento avvenuto delle campagne dopo le leggi eversive. Nel
2014 esce, in quattro tomi, per le Edizioni Scientiche Italiane, “Bourbon di
Francia. Mille anni di una dinastia tra cronaca e storia”.
Ha collaborato a numerose riviste ed è
stato relatore in molti convegni sulla storia del Sud. Non poche sono state le
lezioni che ha svolto in vari istituti scolastici.
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